Moda
Balenciaga: il Titanio della Moda
di Angelo Fasolo
Pubblicato il 2020-12-03
Cristóbal Balenciaga non ha solamente rivoluzionato la storia del costume mettendo in crisi la concezione della femminilità e della silhouette femminile, ma ha portato la moda oltre i suoi confini creando opere d’arte che fuggono alle classificazioni. “Il titano della moda”, “L’unico vero couturier” , “Il sarto scultore”, “Il maestro di tutti noi”, “L’architetto dell’haute couture”. Questi sono solo alcuni […]
Cristóbal Balenciaga non ha solamente rivoluzionato la storia del costume mettendo in crisi la concezione della femminilità e della silhouette femminile, ma ha portato la moda oltre i suoi confini creando opere d’arte che fuggono alle classificazioni.
“Il titano della moda”, “L’unico vero couturier” , “Il sarto scultore”, “Il maestro di tutti noi”, “L’architetto dell’haute couture”. Questi sono solo alcuni degli appellativi che grandi nomi della moda come Coco Chanel, Christian Dior, Hubert de Givenchy, Oscar de La Renta, André Courrèges, Emanuel Ungaro e molti altri utilizzano per ricordare uno dei talenti più illustri dell’alta moda.
Balenciaga eredita la passione per i tessuti dalla madre coltivando il sogno di diventare un grande couturier. A vent’anni apre il suo primo negozio a San Sebastián per poi raggiungere Madrid e Barcellona. A causa della guerra civile si trasferisce a Parigi dove apre le porte del suo atelier nel 1937 in Avenue George V.
Proprio a Parigi Balenciaga fa teatro del suo talento e del suo stile senza tempo. Per quanto avanguardista e visionario non dimentica mai le sue origini: elementi caratteristici del suo paese come il pizzo, il bolero e il contrasto tra rosso e nero fanno sempre capolino nelle sue collezioni; la sua prima linea è ispirata al rinascimento spagnolo.
I Favolosi anni ‘50 – ’60 di Balenciaga
Questi due decenni sono per Christobál gli anni della rivelazione che lo porteranno ad essere ricordato come uno dei maestri più illustri dell’arte del costume. In un periodo in cui la femminilità si manifestava attraverso le forme affusolate dei vestiti a bustino e le gonne a ruota del New Look di Christian Dior, Balenciaga sprigiona il suo genio in tutt’altra direzione.
La sua missione è proprio quella di ridare libertà al corpo attraverso la ricerca di volumi inediti, simmetrie azzardate e contrasti cromatici, ignorando totalmente il punto vita a discapito di modelli anti convenzionali come il tubino semi aderente, l’abito a sacco, il cappotto cocoon, il baby doll plissettato, il minidress a palloncino, le camicie blusa senza colletto, gli abiti tunica, i vestiti a uovo e le scollature piatte che crearono un’estetica senza precedenti.
I rivoluzionari anni ‘60 portarono dei profondi cambiamenti in ambito sociale, politico e culturale. Il movimento hippie, il mood rock, le numerose rivolte sociali e l’ingresso sempre crescente delle donne nel mondo del lavoro mutarono le esigenze, gli usi e costumi quotidiani.
Di riflesso, proprio in quegli anni nacque una nuova branca nel fashion design, ovvero il prêt-à-porter: un concetto opposto al mondo haute couture che va incontro alle necessità e ai ritmi del nuovo mondo. Opere d’arte create su misura vengono surclassate da capi confezionati in taglie predefinite e venduti ai grandi magazzini. Il rapporto diretto e strettamente personale con i clienti nei lussuosi atelier viene sostituito da un metodo d’acquisto autonomo ed impersonale.
L’altra metà di Balenciaga: Demna Gvasalia
Pioniere dell’haute couture il primo, amante dello streetstyle il secondo, questi due geni del fashion system non potrebbero essere più distanti. Ma una variabile li unisce: “Ritengo che siano accomunati da un simile atteggiamento nei confronti del sistema moda e della stampa e non temono di sfidare le norme. Condividono anche un simile approccio al corpo.
Demna Gvasalia, (direttore creativo di Balenciaga dal 2015), lo tratta a 360° e dispone di quella sicurezza tecnica nel tagliare e montare che si ritrova nell’opera di Balenciaga”, sostiene Cassie Davies-Strodder, curatrice del dipartimento Fashion and Textile del Victoria and Albert Museum di Londra.
Balenciaga e il Design
Balenciaga ha portato il concetto di accessori di moda su un livello completamente nuovo. La casa di moda parigina ha sviluppato una nuova linea (chiamata “Objects”) di oggetti non indossabili, che saranno presentati individualmente durante tutto l’anno.
Il primo “Object” di Balenciaga è una scultura in metallo che riproduce esattamente la forma di una sneaker “Track.2” taglia 41 del marchio. La sneaker in edizione limitata, del peso di 2,5 chilogrammi, è realizzata in Italia con 16 pezzi in fusione di ottone che vengono saldati e sigillati, quindi rivestiti di palladio.
Il lancio segna l’ultima svolta concettuale dell’acclamato direttore creativo di Balenciaga Demna Gvasalia, che aveva già proposto gli orecchini “Happy Rat” (proprio a forma di “Topo felice”) o quelli a forma di mini-lucchetti, oppure le calze/sneaker in poliammide senza lacci.
In un comunicato, Balenciaga ha definito Objects “una categoria di articoli prodotti al di fuori delle collezioni moda… pensati per essere senza tempo, da tesori da collezione ad oggetti da usare nel quotidiano, a casa o in viaggio”.