Salute & Benessere
Salvatore Pisano: “La mia dieta della pizza con la farina di grilli”
di Bollicine Vip
Pubblicato il 2023-04-04
La dieta a base di pizza con farina di grilli di Salvatore Pisano Si può dimagrire mangiando la pizza? Ebbene sì! Lo ha dimostrato l’imprenditore e modello partenopeo Salvatore Pisano che, scegliendo il piatto tipico della tradizione napoletana come pranzo quotidiano, ha perso 8 kg in due mesi. Salvatore Pisano, inoltre, ha preparato personalmente le […]
La dieta a base di pizza con farina di grilli di Salvatore Pisano
Si può dimagrire mangiando la pizza? Ebbene sì! Lo ha dimostrato l’imprenditore e modello partenopeo Salvatore Pisano che, scegliendo il piatto tipico della tradizione napoletana come pranzo quotidiano, ha perso 8 kg in due mesi. Salvatore Pisano, inoltre, ha preparato personalmente le sue pietanze, utilizzando la tanto discussa farina di grillo, esotica ma ricca di proteine. Sottolineando che è sempre indispensabile rivolgersi ad un esperto di nutrizione prima di cominciare un percorso dimagrante e non darsi mai scioccamente alle solite diete fai da te – incuriositi – abbiamo voluto raggiungere Salvatore Pisano per saperne qualcosa di più a proposito della sua particolare filosofia alimentare.
Ciao Salvatore Pisano, in che consiste esattamente la tua dieta della pizza?
“Navigando sul web, ho scoperto che uno chef napoletano trapiantato a New York è riuscito a perdere peso mangiando pizza a pranzo, tutti i giorni. Così, mi sono informato e ho intrapreso con successo lo stesso percorso. Preparo direttamente io l’impasto con farina, lievito, acqua e sale, nessun tipo di grasso aggiunto e con contenuto glutinico ridotto grazie alla lievitazione di 36 ore”.
Esistono particolari regole da osservare?
“Anzitutto, io sono qui semplicemente per raccontare la mia esperienza personale ma voglio precisare che consiglio vivamente di rivolgersi ad un nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi tipo di percorso dimagrante. Quanto alle regole basiche, la pizza va mangiata tutti i giorni per una normale dieta ipocalorica, con prevalenza di proteine. Questo percorso va seguito per diversi mesi, non deve includere condimenti extra e calorici, bisogna mangiare la pizza solo a pranzo e mai a cena, bere 2 litri di acqua al giorno con tisane dopo cena e fare tassativamente attività fisica ogni dì”.
Quali tipi di pizze è possibile mangiare?
“L’impasto può essere classico e senza accortezze particolari ma il condimento è la parte più importante e va selezionato adeguatamente. Quindi, ok per la pizza marinara (ma senza mozzarella e solo con salsa di pomodoro, origano e aglio, no acciughe), per la margherita e per la pizza con verdure miste grigliate. Assolutamente no a tutte le altre tipologie di pizza e, in particolare, vanno evitati salumi, condimenti sott’olio come funghi, olive o verdure, formaggi extra, patatine”.
Ma la tua pizza ha una particolarità in più: è preparata con la farina di grillo. Perché?
“Sono sempre stato incuriosito dalle alimentazioni alternative e, così, già da un po’, ho deciso di provare il novel food e, in particolare, quello a base di insetti. Mi sono documentato e ho letto interviste di autorevoli esperti che hanno garantito la sicurezza dal punto di vista sanitario di alcuni prodotti, nel mio caso della farina di grillo”.
Esistono controindicazioni?
“Anche in questo caso è sempre bene rivolgersi ad un esperto ma, in base alla mia esperienza personale, ho compreso che per la farina di grillo l’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico, come vale per molti altri prodotti, del resto (arachidi o crostacei, ad esempio)”.
Vale la pena di utilizzare la farina di grillo?
“La farina di grillo è un’ottima fonte proteica, possedendo una media di oltre il 65% di proteine ad alto valore biologico. Risulta anche ricca di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio. Per quale motivo dovremmo preferirla ad altre fonti proteiche? Utilizzarla potrebbe rappresentare una soluzione per cercare di diminuire l’impatto ambientale causato dagli allevamenti animali anche se per ora i suoi costi sono elevati”.
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