Walter Nudo dopo la sua operazione

di Redazione

Pubblicato il 2019-05-08

Le prime parole di Walter Nudo dopo la sua operazione: “Ho visto la morte in faccia” Dopo l’ operazione, Walter Nudo aveva comunicato sui social di essersi ripreso, sul settimanale Chi (in edicola dall’ 8 maggio), a distanza di qualche settimana, l’ attore ha dichiarato tutto ciò che ha vissuto. «Ero a Los Angeles, in …

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Le prime parole di Walter Nudo dopo la sua operazione: “Ho visto la morte in faccia”

Dopo l’ operazione, Walter Nudo aveva comunicato sui social di essersi ripreso, sul settimanale Chi (in edicola dall’ 8 maggio), a distanza di qualche settimana, l’ attore ha dichiarato tutto ciò che ha vissuto.

«Ero a Los Angeles, in albergo. Mi sono svegliato nel letto fradicio di sudore. Avevo freddo, ma sudavo. Il letto era completamente bagnato. Volevo chiamare aiuto, ma dalla bocca uscivano solo suoni distorti. Ho pensato “sto morendo”. Ho infilato non so come le scarpe e ho chiamato un taxi. Mi sono fatto portare da un amico medico che ha capito subito la gravità della situazione. Andiamo in ospedale dove mi sottopongono a una serie di esami. Appena terminati il medico mi dice una frase che non avrei mai pensato di sentire.

“Lei ha due ischemie al cervelletto”. Improvvisamente ho perso la coordinazione e l’equilibrio. In pochi secondi ho perso il venti per cento del controllo del corpo. La mano sinistra non seguiva i comandi del cervello. Nausea e sudore freddo aumentavano. E intanto sentivo i medici che parlavano, parlavano… e io ero solo. Il primo istinto è stato quello di scappare. L’ho fatto, e sono stato un incosciente, ma mi sono salvato la vita».

«I medici mi hanno detto che avevo un buco nel cuore. Una patologia congenita. Ho subito pensato che dovevo scappare. In America ero solo. Volevo tornare in Italia, dai miei affetti, dalla gente che mi vuole bene. Così ho mentito ai medici e mi sono imbarcato.

Quando l’aereo si è staccato da terra ho ricominciato a sudare e a tremare. Appena arrivato sono andato al centro cardiologico Monzino e, dopo aver fatto gli esami di rito, mi hanno operato immediatamente, in anestesia locale. Quando ho capito che la sonda usata dai medici stava entrando nel mio cuore per ripararlo, sono scoppiato a piangere di gioia. Ho capito che il mio cuore, la fonte della mia vita si stava aggiustando».

La sua esperienza lo ha fatto sentire vicino a Fabrizio Frizzi: “Non so perché, ma in questa circostanza ho sentito molto vicino Fabrizio Frizzi. Io credo in queste cose. Ricordo che quando Fabrizio stava male, all’inizio della sua malattia, gli ho inviato un messaggio. Lui mi ha risposto dopo tre mesi, ma questo gesto mi ha fatto sentire importante. Ho sentito Fabrizio dentro quella risposta e l’ho sentito ancora in questa situazione”.

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