Blanco, in occasione della presentazione del suo ultimo album, “Innamorato”, contenente un sorprendente duetto con Mina, “Un briciolo di allegria”, è tornato sulle polemiche nate durante il Festival di Sanremo 2023.
Il cantante ha usato parole non molto chiare per spiegare quello che è successo, quando si è scagliato contro le rose del palco dell’Ariston: “Ho tolto pure le cuffiette, non sentivo la mia voce, non c’erano gli speaker direzionati verso il palco, c’era solo il rimbombo dalla sala in ritardo di due secondi”.
Proseguendo nel suo racconto, Blanco ha dichiarato: “Quindi o vai fuori tempo o non senti. A quel punto mi sono inca..ato, anche se dovevo fare già quel tipo di esibizione. Dovevo spaccare la rose, anche se non così, poi la situazione è scivolata di mano. Ho fatto cenno ben quattro volte che c’erano problemi. Solo che questa cosa non l’hanno detta perché sono para..li. Loro ti dicono ‘eh ma bastava alzare la mano’, ma non è vero”.
Secondo il cantante bresciano, che si era scusato per la nota vicende dei fiori di Sanremo, il suo gesto sarebbe stato strumentalizzato per ottenere maggiore audience dalla RAI: “Escludendo Amadeus, che con me è stato molto buono e comprensivo, in tanti hanno giocato su questa cosa perché ha fatto hype.
Ci hanno marciato sul fatto che si buttasse me..a su un ragazzo di 20 anni”, ha rimproverato duramente l’artista: “Non ho ammazzato nessuno, ma ti dicono che hai creato danni morali alle persone”.
Blanco, vincitore di Sanremo 2022 con Mahmood e la canzone “Brividi”, non ha affatto digerito la notizia che sarebbe potuto finire in galera: “Era uscita la notizia che potevo andare in carcere da 1 a 5 anni. Alla fine se succedesse davvero questa cosa, sarei contento perché almeno la gente vede quanto siamo indietro su questa cosa politicamente. Una roba assurda”.
Infine, una conclusione in linea con il suo gesto: “Ho scritto la canzone ‘Sbagli’ per chiedere scusa alle persone che si sono offese. Ma alla fine la verità è che in TV non puoi essere te stesso, non è che possiamo prenderci per il c..o”.